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Principali highlights della ricerca:

  • Intervistati 200 ginecologi e 242 donne in età fertile: la convinzione comune è che permangano notevoli carenze informative sulla contraccezione.
  • Temi prioritari su cui fare chiarezza: metodi contraccettivi, ormone sì/no, modalità di utilizzo, effetti indesiderati.
  • Il ginecologo è il principale punto di riferimento per la donna che chiede informazioni e supporto nella scelta del metodo contraccettivo.
  • Emerge un disallineamento tra la percezione della donna e del ginecologo: nonostante l’ottimismo dei ginecologi in merito al livello medio di conoscenze sulla contraccezione, il 40% delle donne intervistate ritiene di non essere informata adeguatamente e nel 62% dei casi, non è soddisfatta delle proprie nozioni sul tema. 
  • Alto il livello di confusione sui sistemi contraccettivi e sulle loro caratteristiche: solo il 62% delle intervistate si dichiara certa che la pillola sia un metodo contraccettivo ormonale, con percentuali ancora più basse per cerotto (56%), anello (30%) e altri metodi.
  • Servono percorsi formativi a partire dalla scuola e maggiore comunicazione sui Social (per il 42% delle donne e il 46% degli specialisti) oltre che sui media tradizionali.


Milano, 1 luglio 2021Una survey con un duplice obiettivo: mettere a fuoco lo stato dell’arte in merito al livello di informazione e consapevolezza delle donne sull’offerta dei metodi anticoncezionali, ed evidenziare il ruolo e il rapporto con il ginecologo, relativamente alla scelta del contraccettivo. Questa è la sfida raccolta da Doxapharma e dall’azienda farmaceutica Gedeon Richter, che nel marzo 2021 hanno realizzato lo studio sul mondo della contraccezione, intervistando 200 ginecologi coinvolti nella gestione della contraccezione e 242 donne in età fertile, distribuite in modo rappresentativo per variabili socio-demografiche sul territorio nazionale, utilizzatrici di contraccettivi, il 70% ormonali e il 30% non ormonali.

Dai risultati è emerso un elemento comune: tutti - ginecologi e donne - concordano sul fatto che permangano tuttora notevoli carenze informative sulla contraccezione, nonostante i progressi degli ultimi anni sul fronte della conoscenza e della consapevolezza.

Il principale punto di riferimento informativo per la donna e principale influente per la scelta del metodo contraccettivo si conferma il ginecologo, figura su cui convergono elevate aspettative di guida e ascolto e rispetto al quale si esprimono molteplici esigenze, dal desiderio di confidenza, alla condivisione di dubbi, alla necessità di rassicurazioni concrete.

Non sempre però le aspettative trovano soddisfazione nella vita reale: lo studio evidenzia un certo disallineamento tra il punto di vista del ginecologo e della donna, segnale di una percezione diversa delle esigenze espresse e dei bisogni dell’utenza.

Per più di una donna su 2 in Italia si parla poco liberamente di contraccezione, ritenuta ancora un tabù, con il 30% delle intervistate che dichiara di non parlarne liberamente con il ginecologo. Oltre il 40% del campione ritiene di non essere informata adeguatamente tutte le alternative disponibili per fare la scelta migliore e ben il 62% non crede di avere oggi molte informazioni sulla contraccezione.

Il punto di vista dei ginecologi è nettamente diverso: più dell’80% di essi infatti ritengono che le donne parlino con loro liberamente delle tematiche contraccettive e si rivolgano a loro sempre, come punto di riferimento essenziale, in caso di dubbi al riguardo; nel 94% dei casi affermano di spiegare sempre tutti i metodi disponibili per mettere la donna nelle condizioni di pervenire a una scelta consapevole del metodo e solo il 40% ritiene che le donne oggi siano ancora, nei fatti, poco informate su questo tema.

Il campione preso in esame è vasto e variegato e si notano alcune differenze di rilievo tra donne utilizzatrici di contraccettivi ormonali e donne che, viceversa, adottano sistemi non ormonali; in particolare chi usa metodi ormonali si affida maggiormente al medico/ginecologo (68%) sia come fonte di consiglio sul metodo contraccettivo sia come riferimento informativo, mentre per chi preferisce soluzioni non ormonali il web è la principale fonte di informazioni (56%). L’online, in particolare per le donne più giovani (under 40) rappresenta un ausilio sia per osservare e verificare le esperienze concrete di utilizzo dei diversi metodi sia per cercare eventuali rassicurazioni, soprattutto circa effetti collaterali, efficacia contraccettiva e modalità di utilizzo dei diversi metodi.

Solo il 62% delle donne è certa che la pillola sia ormonale, mentre la percentuale di chi è a conoscenza della base ormonale del metodo si abbassa al 56% per il cerotto e addirittura al 30% per l’anello vaginale; per quanto riguarda la spirale e il diaframma il 39% e il 43% del campione non sa esprimersi in merito. Un quadro che testimonia la necessità di un’informazione più completa, esaustiva e capace di raggiungere il maggior numero di donne possibile sulle opzioni contraccettive oggi disponibili.

All’interno del campione di donne ascoltato da Doxapharma e Gedeon Richter, risulta debole o nulla la conoscenza di prossime novità, eppure, pur dichiarando tutte un buon grado di soddisfazione per il metodo contraccettivo in uso, nella maggioranza dei casi si dichiarano aperte al cambiamento

La ricerca offre spunti di riflessione interessanti, anche per impostare una strategia volta a migliorare le conoscenze sulla contraccezione: per riuscirci, risulta fondamentale predisporre un percorso educativo alla sessualità e alla contraccezione che inizi fin dalla scuola, con il supporto di esperti

In conclusione, la survey Doxapharma per Gedeon Richter evidenzia come in un ambito come quello della contraccezione, fortemente connotato dalla dimensione culturale (educazione – credenze – contesto familiare e sociale – etc) sia determinante non dare per scontate acquisizioni, in merito ai metodi e alla loro composizione, che necessitino di essere approfondite e aggiornate nel tempo per poter rappresentare un bagaglio di informazione realmente utile a una scelta consapevole.

"Nella scelta dell’anticoncezionale la donna è interlocutore attivo nella fase in cui è motivata a scegliere per la prima volta o a rinnovare la scelta in momenti di vita successivi ed è fondamentale che il ginecologo, dunque, eserciti un ruolo sempre vigile di "educazione" e aggiornamento sulle opzioni via via disponibili, favorendo la maturazione di una consapevolezza che possa rendere la donna davvero libera di esercitare la miglior scelta per sé stessa, in base alle sue esigenze e al suo stile di vita" – commenta Paola Parenti, Vice Presidente di Doxapharma.

Oggi sono molte le opportunità contraccettive offerte alla donna: essere protagoniste della propria femminilità significa anche tutelare fin dall’adolescenza, fertilità, riproduttività e sessualità con scelte e comportamenti responsabili” - spiega Maria Giovanna Labbate, Managing Director di Gedeon Richter Italia – “La ricerca che abbiamo realizzato insieme a Doxapharma va a indagare sia il livello di consapevolezza delle donne in merito all’offerta dei metodi anticoncezionali sia il rapporto con il ginecologo, che riteniamo da sempre un valido alleato per le pazienti nell’identificare la migliore soluzione contraccettiva in base alle esigenze e allo stile vita, nel rispetto del desiderio di maternità e tenendo presenti gli aspetti fisiologici, medico-sanitari e precauzionali di ogni fase del ciclo di vita della donna.

Affidabilità, metodo, facilità d'uso e comodità giocano un ruolo importante nella scelta del proprio metodo anticoncezionale: Gedeon Richter Italia, da sempre attenta alla salute e al benessere femminile, offre un ampio ventaglio di contraccettivi ormonali, per permettere alle donne di trovare, con il supporto del proprio medico, la risposta più efficace secondo le proprie esigenze personali.

Il nostro impegno sul fronte contraccezione non si ferma qui: stiamo infatti sviluppando un prodotto altamente innovativo che rappresenta sia una grande svolta in un comparto che non vede novità significative da decenni sia un importante passo avanti nell'innovazione della salute riproduttiva prospettando nuovi orizzonti per le donne di tutto il mondo.